Il dott. Edoardo Garrone, presidente del Gruppo tecnico Internazionalizzazione associativa per “L’Imprenditore”

Confindustria è stata la prima organizzazione di rappresentanza in Europa a varare un progetto volto a dare una risposta alla crescente richiesta di rappresentanza delle imprese che hanno sedi e impianti produttivi in Paesi esteri. L’identità industriale italiana è un patrimonio di valori e di saperi che occorre tutelare e difendere, non solo nel nostro Paese. In questa logica Confindustria ha disegnato modelli associativi sempre più complessi e strutturati in grado di supportare il Made in Italy nel mondo.

Nel corso degli anni sono nate dodici Rappresentanze internazionali, vere e proprie “ Ambasciate del sistema”  che hanno saputo costruire una fitta rete di relazioni e rapporti di collaborazione con le organizzazioni e gli enti di rappresentanza italiana in loco e il mondo finanziario. Al contempo queste realtà sono diventate interlocutori fondamentali nel dialogo con le istituzioni locali che riconoscono a Confindustria il ruolo di portavoce dell’industria italiana.

A livello nazionale, le “Confindustrie all’estero” si presentano sempre più come una voce autorevole, capace di contribuire alla definizione di linee guida per l’internazionalizzazione elaborate attraverso la collaborazione  con le Associazioni di territorio, di settore e gli altri attori esterni impegnati in questa attività. Ad oggi la rete delle Rappresentanze internazionali si estende su nove Paesi dell’Est Europa – dall’Albania all’Ucraina – arriva fino alla Russia e copre Africa, Paesi del bacino del Mediterraneo e Medio Oriente.

Sul versante operativo, avviare un progetto strutturato di costituzione di Rappresentanze internazionali ha significato affiancare alla normale attività di accompagnamento all’ internazionalizzazione –   che prevede missioni, fiere e promozione settoriale –  un supporto costante alle imprese che si sono stabilite nei Paesi target e godono dello stesso standard di rappresentanza e servizi di cui possono beneficiare in Italia.

Negli ultimi dodici mesi l’internazionalizzazione associativa ha vissuto una stagione di forte vivacità e fermento. Abbiamo consolidato la presenza nelle tre macro aree dove insistono le nostre Rappresentanze Internazionali e abbiamo avviato diverse operazioni di scouting in Paesi dove le imprese italiane sono più numerose e richiedono una rappresentanza più forte. Nei prossimi anni la prospettiva di sviluppo associativo oltre confine sarà un driver importante, sia in termini di rafforzamento della vocazione all’internazionalizzazione del sistema  che per il riconoscimento del valore organizzativo.

È la nostra sfida per il prossimo futuro.